Lo sguardo del lupo – Giancarlo Ferron e intervista

Buongiorno care Lettrici e cari Lettori!!
Ad oggi siamo qui con una recensione/intervista all’autore Giancarlo Ferron e del suo magnifico libro sul lupo.

“Se sei amico dei lupi accetti il fatto che i lupi uccidono.
Se ammiri la forza del predatore ami la preda che si salva e quella che muore.
Se ami il lupo, ami la bellezza, la foresta, la notte, il vento e il silenzio.
Se ami i lupi… ami la Terra.”

“A Giorgia, che i tuoi occhi incontrino quelli del lupo” – Giancarlo Ferron

È così che si apre il mio libro, con una dedica da un uomo davvero buono e morale.

Giancarlo Ferron è un guardacaccia, ma in questi anni è diventato uno degli scrittori Italiani  di montagna più apprezzati. Questo è il suo ottavo libro edito da “Edizioni Biblioteca dell’Immagine”, anche gli altri fanno parte della stessa casa Editrice.

Il mio incontro con lui è stato davvero culturalmente appagante. Vediamo nel dettaglio di cosa si è parlato.

Domanda: “Da cosa nasce l’idea di un romanzo sul lupo?”

GF: “Sono portato a pormi controcorrente e a non seguire l’educazione che mi hanno dato. Dove abito io si sta, da anni, distruggendo l’ambiente per costruire fabbriche, case, condomini, ed esse distruggono l’ambiente, il nostro territorio, la pianura, ma soprattutto la flora e la fauna.  Dopo tutta questa distruzione però c’è stato un cambiamento, non solo negativo, ma anche positivo, in cui c’è stato sia il ritorno del lupo, sia quello dell’orso. È normale che il lupo o l’orso uccidano animali per sfamarsi, ma proprio per questo si vede solo la parte negativa, il fatto che vengano danneggiati i fattori e gli allevatori. Mi sono detto perciò, “perché non inventare una storia per raccontare le due facce della medaglia?”

Molto significativa questa risposta, che ci fa capire quanto noi siamo subito catapultati a pensare male quando un lupo o un orso uccidono una pecora o una gallina. Dobbiamo però ritenerci infinitamente fortunati ad avere la possibilità di poter vedere che, nonostante il nostro continuo distruggere l’ambiente, l’ambiente stesso ci da la possibilità di riavere qualcosa che credevamo andato perso.

Domanda: “Dobbiamo avere paura del lupo? È arrivato fino a Pordenone.”

GF: “Beh, anche San Francesco stava con i lupi, e nessuno se n’è preoccupato. La bestia è dentro tutti, anche l’uomo. La nostra versione negativa del lupo deriva dalle credenze popolari che sono ben radicate nella nostra cultura. Per esempio c’è un’aggressione da orso all’anno, mentre ne vengono uccisi un milione. C’è differenza. Non dobbiamo assolutamente averne paura, dobbiamo invece proteggere gli allevamenti. Il lupo ha iniziato a diffondersi, e sta dando origine ad un nuovo branco, è un incrocio tra il nostro lupo appenninico e quello sloveno. Il fatto che il nostro territorio sia cambiato, fa si che il lupo debba spostarsi verso altri ambienti che non siano la montagna. Quaranta anni fa la foresta di Andreis era il 5%, invece ora si fa fatica a riconoscere il paese perchè la foresta ha fagocitato tutto. ”

Anche qui non c’è nulla da obiettare, parole semplici e concise, che ci danno una visione davvero veritiera sulla questione del lupo e dell’orso ai giorni nostri.

Domanda: “Cosa si deve fare oggi per difendersi dai lupi?”

GF: ” Niente di così impossibile, far si che ci sia il Cane Pastore a sorvegliare il gregge, utilizzare un recinto elettrico e dei dissuasori acustici, ma soprattutto un’altra cosa… no armi!”

Effettivamente non sembra così impossibile difendersi, basta utilizzare dei piccoli accorgimenti e nulla più. Per difendersi non serve usare un’arma, e questo l’uomo deve ancora impararlo.

“E se ci fosse un posto in cui andare per scappare da una vita basata sul consumo del territorio e sulla distruzione della Natura. Se ci fossero tanti alberi secolari, pascoli infiniti, foreste, montagne e anche cervi, caprioli, orsi, lepri e persino lupi. Se ci abitasse una comunità di persone che per effetto di una misteriosa tradizione si prende cura degli animali, e della bellezza di madre terra. E, se in questo villaggio, s’incontrassero una studentessa in biologia e un uomo alla ricerca di sè stesso, ne potrebbe nascere una storia che vale la pena di raccontare. Soprattutto si potrebbe scoprire che non si tratta di fantasia, ma di un luogo che esiste davvero, proprio lì, sotto gli occhi di tutti.”

Buona lettura!

Giorgia

INFO:
Anno: 2015
Editore: Biblioteca dell’Immagine
Illustrazioni di: M. Parisini
Pagine: 223 pagine

 

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